Esatto, tutto sta ad ottenere
\(L^\infty\), poi è discesa tranquilla. Per far questo, basta dimostrare che la soluzione del problema originario è compresa tra 0 e 1, il che si fa con il solito argomento di troncamento. L'argomento è standard, in quanto basta mostrare che la troncata di una Sobolev tra 2 valori è ancora una Sobolev (e in questo caso migliora il funzionale). Questo a sua volta segue al solito modo (come?) dal fatto che se u è Sobolev, allora |u| è Sobolev, il che è dimostrato in qualche lezione (questo è il motivo per cui è importante fare i valori assoluti).
Qualche commento sulla parte di semi-continuità. Per la parte di derivata (derivate parziali in questo caso), si usa la SCI debole di funzionali del tipo
\(\displaystyle v\to\int_X a(x)v(x)^2\,dx\)
Questo vale in generale in spazi di misura purché
\(a(x)\geq 0\) (e magari pure limitata e misurabile). A fine corso abbiamo a disposizione tutte le dimostrazioni che vogliamo:
- elementare aggiungendo e togliendo \(v_\infty\) dentro il quadrato,
- astratta usando che quel funzionale è convesso e SCI forte (perché?),
- astratta osservando che quella roba, se a(x) è compreso tra due costanti positive, è una norma equivalente.
Per la parte di funzione la cosa è più semplice. Infatti lì non occorre invocare la convessità (che è un lusso che non ci si può permettere in generale), ma basta usare Fatou.
Il discorso dei teoremi di estensione/compattezza per la parte di regolarità non l'ho capito.
Quanto alla formulazione in ambienti strani, è chiaro che
\(W^{1,8102}\) non può andare bene (perché?) e in questo senso "lo spazio lo decide il problema, noi non possiamo farci nulla". Andrebbe bene
\(W^{1,3/2}\) ?
Infine, è buona norma esplicitare le ELE con tutte le derivate, per toccare con mano, non lasciando indicate le divergenze.