Forme canoniche 2
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Forme canoniche 2
Soluzioni?
Re: Forme canoniche 2
allego le soluzioni con svolgimento del test n.39 “Forme canoniche 2”
nella rev01 è stato corretto un erroraccio al punto 3c
nella rev02 nei casi in cui gli autovalori sono effettivamente complessi e la forma canonica è una jordan reale, per la determinazione della M reale è stato utilizzato il metodo (molto più rapido) illustrato nella lezione 58 basato sull'impiego degli autovettori coniugati che definiscono la M complessa
per quanto riguarda la prima parte, mi sembrano interessanti i casi con matrice diagonalizzabile in [tex]C[/tex] (d, f, o, s) e determinazione della relativa forma di jordan reale; per questi casi sono state determinate sia la matrice di cambio base per la forma diagonale sia la matrice di cambio di base per la forma di jordan reale; il calcolo di quest’ultima, per i casi non banali, è stato effettuato risolvendo il sistema [tex]AM=MJ[/tex]
un metodo analogo è stato utilizzato nell’ultimo esercizio del test (punto 3f) per determinare una matrice di cambio base tra le due matrici simili (diagonalizzabili in [tex]R[/tex]), risolvendo il sistema [tex]AM=MB[/tex]
ho anche indicato l'altro metodo alternativo per risolvere questo ultimo problema passando per il calcolo delle due [tex]M[/tex] che diagonalizzano [tex]A[/tex] e [tex]B[/tex], per poi combinarle opportunamente; a causa dei radicali i calcoli in questo caso sono più complicati e non li ho portati a termine
un aspetto interessante è che in tutti i casi indicati, nella risoluzione dei sistemi c’è sempre un certo grado di arbitrarietà nella determinazione della matrice [tex]M[/tex]; il primo vettore colonna può essere scelto in modo arbitrario su tutto [tex]R^2[/tex] e in tutti i casi si arriva ad una matrice M che funziona; questa circostanza non mi ha sorpreso per i sistemi [tex]AM=MJ[/tex] (vd. casi analoghi con del precedente test n.38) mentre mi ha lasciato inizialmente un po’ stupito per il sistema AM=BM con A e B diagonalizzabili in R; in realtà una volta fissato [tex]x_1[/tex] il secondo vettore [tex]x_2[/tex] risulta univocamente determinato e quindi il grado di “arbitrarietà” è corrispondente, come deve essere, a quello che si ha nella determinazione degli autovettori con [tex]MG=MA=1[/tex]
nella rev01 è stato corretto un erroraccio al punto 3c
nella rev02 nei casi in cui gli autovalori sono effettivamente complessi e la forma canonica è una jordan reale, per la determinazione della M reale è stato utilizzato il metodo (molto più rapido) illustrato nella lezione 58 basato sull'impiego degli autovettori coniugati che definiscono la M complessa
per quanto riguarda la prima parte, mi sembrano interessanti i casi con matrice diagonalizzabile in [tex]C[/tex] (d, f, o, s) e determinazione della relativa forma di jordan reale; per questi casi sono state determinate sia la matrice di cambio base per la forma diagonale sia la matrice di cambio di base per la forma di jordan reale; il calcolo di quest’ultima, per i casi non banali, è stato effettuato risolvendo il sistema [tex]AM=MJ[/tex]
un metodo analogo è stato utilizzato nell’ultimo esercizio del test (punto 3f) per determinare una matrice di cambio base tra le due matrici simili (diagonalizzabili in [tex]R[/tex]), risolvendo il sistema [tex]AM=MB[/tex]
ho anche indicato l'altro metodo alternativo per risolvere questo ultimo problema passando per il calcolo delle due [tex]M[/tex] che diagonalizzano [tex]A[/tex] e [tex]B[/tex], per poi combinarle opportunamente; a causa dei radicali i calcoli in questo caso sono più complicati e non li ho portati a termine
un aspetto interessante è che in tutti i casi indicati, nella risoluzione dei sistemi c’è sempre un certo grado di arbitrarietà nella determinazione della matrice [tex]M[/tex]; il primo vettore colonna può essere scelto in modo arbitrario su tutto [tex]R^2[/tex] e in tutti i casi si arriva ad una matrice M che funziona; questa circostanza non mi ha sorpreso per i sistemi [tex]AM=MJ[/tex] (vd. casi analoghi con del precedente test n.38) mentre mi ha lasciato inizialmente un po’ stupito per il sistema AM=BM con A e B diagonalizzabili in R; in realtà una volta fissato [tex]x_1[/tex] il secondo vettore [tex]x_2[/tex] risulta univocamente determinato e quindi il grado di “arbitrarietà” è corrispondente, come deve essere, a quello che si ha nella determinazione degli autovettori con [tex]MG=MA=1[/tex]
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GIMUSI
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Re: Forme canoniche 2
Sì, risolvere questo sistema è una buona alternativa al passaggio per la forma canonica di A e B. L'unica cosa a cui stare attenti è che la M che si ottiene sia invertibile. Questo non è per nulla scontato, perché i vari gradi di libertà che si hanno strada facendo potrebbero indurre delle scelte che portano a delle M non invertibili. Ci sono infatti parecchie M non invertibili, anche con ranghi diversissimi, che risolvono il sistema, come si vede bene già nel caso diagonale.GIMUSI wrote:risolvendo il sistema [tex]AM=MB[/tex]
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Re: Forme canoniche 2
Non sono d'accordo sul (3c)
Re: Forme canoniche 2
[tex]a=1/2[/tex] e [tex]b=1[/tex] ...aggiorno il file in rev01Massimo Gobbino wrote:Non sono d'accordo sul (3c)
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Re: Forme canoniche 2
Un'altra cosa che mi chiedo è la seguente: nei casi in cui gli autovalori sono "veramente" complessi, dunque la forma canonica è una Jordan reale, perché non dedurre la M reale direttamente dalla M complessa, con la storia della parte reale e immaginaria?
Re: Forme canoniche 2
non ho idea del legame esistente tra al M reale e quella complessaMassimo Gobbino wrote:Un'altra cosa che mi chiedo è la seguente: nei casi in cui gli autovalori sono "veramente" complessi, dunque la forma canonica è una Jordan reale, perché non dedurre la M reale direttamente dalla M complessa, con la storia della parte reale e immaginaria?
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Re: Forme canoniche 2
Gulp: lezione 58!GIMUSI wrote:non ho idea del legame esistente tra al M reale e quella complessa
Re: Forme canoniche 2
l'istinto del prof che scova gli argomenti ignoti ...sulle ultime lezioni sono rimasto un po' indietro...ma ho colmato la lacuna ed i effetti per il calcolo di M reale diventa tutto molto più semplice...aggiorno il file in rev02Massimo Gobbino wrote:Gulp: lezione 58!GIMUSI wrote:non ho idea del legame esistente tra al M reale e quella complessa
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Re: Forme canoniche 2
Scusami gimusi , ma nell'esercizio 1r gli auto valori non hanno il segno opposto?
Re: Forme canoniche 2
direi di no visto che:Paolo wrote:Scusami gimusi , ma nell'esercizio 1r gli auto valori non hanno il segno opposto?
[tex]det(A)=\lambda_1*\lambda_2=-15[/tex]
[tex]tr(A)=\lambda_1+\lambda_2=-2[/tex]
risulta:
[tex]\lambda_1=-5[/tex]
[tex]\lambda_2=3[/tex]
prendendo i segni opposti l'errore sarebbe segnalato dal fatto che non si troverebbe alcun autovettore
GIMUSI
Re: Forme canoniche 2
Scusami ho fatto confusione io coi segni, grazieGIMUSI wrote:direi di no visto che:Paolo wrote:Scusami gimusi , ma nell'esercizio 1r gli auto valori non hanno il segno opposto?
[tex]det(A)=\lambda_1*\lambda_2=-15[/tex]
[tex]tr(A)=\lambda_1+\lambda_2=-2[/tex]
risulta:
[tex]\lambda_1=-5[/tex]
[tex]\lambda_2=3[/tex]
prendendo i segni opposti l'errore sarebbe segnalato dal fatto che non si troverebbe alcun autovettore
Re: Forme canoniche 2
Nell'esercizio 1f, mi succede una cosa strana:
trovati gli autovalori 2i e -2i, ho preso gli autovettori (1,-2i) e (1,2i) per formare la matrice di cambio di base che mi permette di arrivare alla forma canonica complessa (ho fatto la verifica). Quando però vado a cercare la matrice del cambio di base per arrivare alla forma di jordan reale
(0 2)
(-2 0)
sia usando la risoluzione del sistema A*M = M*J, sia usando il metodo della lezione 58, ottengo matrici di cambio di base sbagliate! infatti quando vado a fare la prova, cioè:
M^(-1)AM mi esce la matrice
(0 -2)
(2 0)
Per farvi capire meglio:
risolvendo il sistema AM=MJ mi esce la matrice M=
(1 1)
(2 -2)
mentre col metodo della lezione 58 esce la matrice
(1 0)
(0 2)
Dov'è il problema?
trovati gli autovalori 2i e -2i, ho preso gli autovettori (1,-2i) e (1,2i) per formare la matrice di cambio di base che mi permette di arrivare alla forma canonica complessa (ho fatto la verifica). Quando però vado a cercare la matrice del cambio di base per arrivare alla forma di jordan reale
(0 2)
(-2 0)
sia usando la risoluzione del sistema A*M = M*J, sia usando il metodo della lezione 58, ottengo matrici di cambio di base sbagliate! infatti quando vado a fare la prova, cioè:
M^(-1)AM mi esce la matrice
(0 -2)
(2 0)
Per farvi capire meglio:
risolvendo il sistema AM=MJ mi esce la matrice M=
(1 1)
(2 -2)
mentre col metodo della lezione 58 esce la matrice
(1 0)
(0 2)
Dov'è il problema?
Re: Forme canoniche 2
la matrice M della base jordanizzante non è unica quindi non è strano che ti vengano matrici M differenti
per trovare cosa non va forse dovresti scrivere tutti i passaggi
per trovare cosa non va forse dovresti scrivere tutti i passaggi
GIMUSI
Re: Forme canoniche 2
mi è successa la stessa cosa nell'esercizio 1(o):
dalla matrice di partenza
1 -2
5 -1
ho trovato la forma canonica complessa
3i 0
0 -3i
Quindi ho creato il sistema per trovare gli autovettori:
{x -2y = 3ix
{5x - y = 3iy
da cui
2y = x-3ix
ponendo x= 2 trovo così l'autovettore (rispetto all'autovalore 3i) : (2, 1 -3i).
Uso lo stesso procedimento con l'autovalore -3i e quindi col sistema:
{x-2y = -3ix
{5x-y = -3iy
e la relazione
2y = x+3ix
pongo sempre x= 2 e trovo l'autovettore (2 , 1+3i)
Ora, se metto questi due autovettori come colonne della matrice M di cambio di base, facendo M^(-1)*A*M trovo
-3i 0
0 3i
invece di
3i 0
0 -3i
dalla matrice di partenza
1 -2
5 -1
ho trovato la forma canonica complessa
3i 0
0 -3i
Quindi ho creato il sistema per trovare gli autovettori:
{x -2y = 3ix
{5x - y = 3iy
da cui
2y = x-3ix
ponendo x= 2 trovo così l'autovettore (rispetto all'autovalore 3i) : (2, 1 -3i).
Uso lo stesso procedimento con l'autovalore -3i e quindi col sistema:
{x-2y = -3ix
{5x-y = -3iy
e la relazione
2y = x+3ix
pongo sempre x= 2 e trovo l'autovettore (2 , 1+3i)
Ora, se metto questi due autovettori come colonne della matrice M di cambio di base, facendo M^(-1)*A*M trovo
-3i 0
0 3i
invece di
3i 0
0 -3i