Buonasera, scrivo qua a proposito di un esercizio che non abbiamo avuto tempo di discutere a lezione e di cui ho trovato una soluzione, almeno a prima vista, palesemente errata. Allego file in \(\LaTeX\) tanto per provare.
Grazie in anticipo!
Esistenza e unicità di soluzione limitata
Esistenza e unicità di soluzione limitata
- Attachments
-
- Es.pdf
- (79.52 KiB) Downloaded 282 times
- Massimo Gobbino
- Amministratore del Sito
- Posts: 2535
- Joined: Monday 29 November 2004, 19:00
- Location: Pisa
- Contact:
Re: Esistenza e unicità di soluzione limitata
La questione è delicata.
Intanto non sono convinto che nella formula per z(t) ci siano delle radici di 7 al numeratore. Magari ricontrolla i calcoli ... dovrebbero andare sotto, se non altro per questioni di simmetria.
Il secondo problema, più essenziale, è che quegli integrali dovrebbero avere gli estremi di integrazione, ad esempio 0 e t. Se metti gli estremi, allora vedrai che, per colpa dell'estremo 0, non hai più la cancellazione degli esponenziali con esponenti positivi e negativi che ti ha portato alla stima con il 3M.
La via d'uscita classica consiste nel mimare l'esempio iniziale della lezione 82.
[Osservazione semi-delirante finale: leggere a proprio rischio e pericolo] A posteriori, uno può fare la vera furbata, e mettere estremi t e +infinito nell'integrale che ha dentro l'esponenziale negativo ed estremi -infinito e t nell'altro, perché in fondo sono sempre primitive. A quel punto si può fare esattamente il conto di Lorececco, senza problemi che derivano dal sostituire 0, e si ottiene davvero che le due costanti sono nulle. Ovviamente però queste nuove costanti sono diverse dalle precedenti, come si vede se uno prova a calcolarle in funzione dei dati iniziali.
Intanto non sono convinto che nella formula per z(t) ci siano delle radici di 7 al numeratore. Magari ricontrolla i calcoli ... dovrebbero andare sotto, se non altro per questioni di simmetria.
Il secondo problema, più essenziale, è che quegli integrali dovrebbero avere gli estremi di integrazione, ad esempio 0 e t. Se metti gli estremi, allora vedrai che, per colpa dell'estremo 0, non hai più la cancellazione degli esponenziali con esponenti positivi e negativi che ti ha portato alla stima con il 3M.
La via d'uscita classica consiste nel mimare l'esempio iniziale della lezione 82.
[Osservazione semi-delirante finale: leggere a proprio rischio e pericolo] A posteriori, uno può fare la vera furbata, e mettere estremi t e +infinito nell'integrale che ha dentro l'esponenziale negativo ed estremi -infinito e t nell'altro, perché in fondo sono sempre primitive. A quel punto si può fare esattamente il conto di Lorececco, senza problemi che derivano dal sostituire 0, e si ottiene davvero che le due costanti sono nulle. Ovviamente però queste nuove costanti sono diverse dalle precedenti, come si vede se uno prova a calcolarle in funzione dei dati iniziali.