GIMUSI wrote:Inoltre alla fine si stabilisce che in generale vale sempre la diseguaglianza seguente:
\(|f(y)-f(x)| \leq M\cdot \mbox{dist}(y,x)\)
Si intende che questa valga sempre anche per funzioni con valori in \(\mathbb{R}^m\)?
Sì, ma il punto non è tanto avere m variabili in arrivo. Il punto è che, anche con una sola variabile in arrivo, se l'insieme non è convesso non si può, da una stima sulla norma del gradiente del tipo
\(|\nabla f(x)|\leq M\) per ogni x, dedurre che
\(|f(y)-f(x)|\leq M|y-x|\)
Questo è possibile solo se y e x "si vedono", cioè se tutto il segmento di estremi x ed y è contenuto nella zona in cui vale la stima sul gradiente.
Altrimenti (ad esempio quando la zona è il ferro di cavallo, o la corona circolare meno un raggio, o lo spiralone, come negli esempi perversi), vale sempre comunque che
\(|f(y)-f(x)|\leq M\cdot\mbox{dist}(y,x)\)
dove con quel dist(x,y) si indica l'inf della lunghezza di tutte le spezzate che congiungono x ed y restando nella zona in cui vale la stima. Ad esempio, nell'esempio perverso 1, la dist tra i punti x ed y segnati in figura si ottiene praticamente "facendo tutto il giro". In altre parole, quei due punti sono abbastanza lontani, e non molto vicini come sembrerebbe dal mondo esterno.
In questo modo continua a valere la Lipschitzianità che uno si aspetterebbe, ma non rispetto alla distanza del mondo esterno, ma rispetto ad una distanza calcolata restando nell'insieme, senza mai poter uscire.