La dimostrazione vista a lezione usa un argomento di minimalità, e usa il metodo diretto. Per la larte di compattezza, di usa la nozione di convergenza che richiede la convergenza debole del gradiente in \(L^p\). Il problema è che questa convergenza debole dovrebbe derivare dalla compattezza debole delle palle, che però abbiamo se \(p\neq 1\). Tuttavia la disuguaglianza dovrebbe valere pure se \(p=1\), dove non ho compattezza debole. Come me la cavo in questo caso?
Perché l'approccio variazionale non funziona nemmeno in dimensione 1 se p=1? Perché il minimo non esiste! Non sarebbe male che qualcuno provasse a spiegare perché.
Uno si impara la teoria degli spazi BV. Lì si dimostra facilmente che il minimo esiste, dunque il metodo variazionale lì funziona, e vissero tutti felici e contenti
Supponiamo che non esista la costante richiesta. Allora esiste una successione \(u_n\) (dove?) con
\(\|u_n\|=1\) e \(\|\nabla u_n\|\leq\dfrac{1}{n}\).
Ora si dimostra (esercizio facile) che a meno di sottosuccessioni \(u_n\to u_\infty\) (in quali spazi?) e che (esercizio leggermente meno facile, e sicuramente meno ovvio di come possa sembrare all'inizio) \(\nabla u_\infty\equiv 0\). Da qui è discesa totale (perché?).
E infine, perché non provare pure con un cannoncino?
Sia V lo spazio delle funzioni in \(W^{1,1}\) a media nulla. La norma dello spazio ambiente (1-norma di funzione + 1-norma di gradiente) lo rende un Banach. Ma anche la norma risparmiosa (solo 1-norma di gradiente) lo rende un Banach (questo non è ovvio, ma va dimostrato, perché anche i cannoni sono faticosi da usare). Ma allora ...
osservare che l'identità è una funzione lineare, continua e bigettiva, quindi l'inversa è anche lei lineare e continua, quindi Lipschitz. Allora le due norme sono equivalenti, e avrei finito.
A meno di sottosuccessioni, le \(u_n\) tendono a una \(u_\infty\) in \(L^1\), per immersione compatta. Noto poi che le \(\nabla u_n\) sono una successione di Cauchy in \(L^1\), quindi per completezza convergono a una certa \(\nabla u_\infty\). Allora \(u_ \infty \in W^{1,1}\) (non dovrebbe essere complicato, basta prendere la sottosuccessione che realizza entrambe le convergenze, e stimare quella con funzioni \(C^{\infty}\)). Il fatto che \(\nabla u_\infty\) sia uguale a 0 dovrebbe seguire semplicemente dal fatto che: \(|\nabla u_\infty || \leq || \nabla u_ \infty - \nabla u_n || + || \nabla u_n||\), e posso rendere entrambi gli addendi piccoli a piacere. Ora, per approssimazione deluxe (che ho grazie alla regolarità del dominio) approssimo la \(u_\infty\) in \(W^{1,1}\) con funzioni \(v_n \in C^{\infty}_0\) a media nulla (le posso prendere a caso, e poi aggiungere una costante per avere la media nulla). Ma essendo che \(\nabla v_n \to 0\) in \(L^1\), ho che le \(v_n\) devono tendere a una costante, che dovrà essere 0 per via della media nulla. ma allora \(u_ \infty=0\), assurdo perché limite di funzioni che hanno tutte norma 1.