Completamento dei quadrati e base sylvesterizzante
Posted: Thursday 20 January 2022, 9:09
Volevo segnalare qui un’interessante metodo emerso ieri durante la sessione di ricevimento grazie all'intervento di Salvatore. Supponiamo di avere una forma quadratica in n variabili, e supponiamo di averla scritta come somma/differenza di quadrati di espressioni linearmente indipendenti, come nel metodo di completamento dei quadrati. Tutti questi quadrati hanno coefficiente 1 oppure \(-1\) oppure 0.
Costruiamo n vettori in questo modo: l'i-esimo vettore \(v_i\) si ottiene imponendo che l'espressione all'interno dell'i-esimo quadrato sia 1, e tutte le restanti siano uguali a 0. Allora i vettori definiti in questo modo costituiscono una base Sylvesterizzante per il prodotto scalare associato alla forma quadratica.
La parte evidente è che la forma quadratica, calcolata in questi n vettori, fa 1, \(-1\) o 0, come previsto. La parte meno evidente è che due qualunque di questi vettori (distinti) sono ortogonali tra di loro rispetto al prodotto scalare associato alla forma quadratica iniziale. Per dimostrare questo occorre introdurre qualche notazione. Sia B la matrice del prodotto scalare associato alla forma quadratica data nella forma canonica. Sia M la matrice che descrive le espressioni che compaiono nel completamento dei quadrati. Praticamente, la matrice M applicata al vettore (x,y,z,...) fornisce in output gli argomenti che stanno nei vari quadrati. Sia S la matrice alla Sylvester (cioè con 1, \(-1\), 0 sulla diagonale e 0 altrove) che descrive i segni dei vari quadrati. Allora il completamento dei quadrati ci dice che la forma quadratica
\(v\mapsto q_1(v)=v^tBv\)
coincide con la forma quadratica
\(v\mapsto q_2(v)=v^tM^tSMv\)
per ogni vettore v. Il fatto fondamentale è che se due forme quadratiche coincidono, allora coincidono anche i prodotti scalari ad esse associati. Questo perché il prodotto scalare si può ricavare dalla forma quadratica mediante la solita formula
\(\langle v,w\rangle=\dfrac{q(x+y)-q(x-y)}{4}\).
Ne segue che i due prodotti scalari
\((v,w)\mapsto w^tBv\)
e
\((v,w)\mapsto w^tM^tSMv\)
coincidono per ogni coppia di vettori (v,w). Ora i vettori \(v_i\) che abbiamo costruito sono tali che \(Mv_i=e_i\), dove \(e_i\) è il vettore che ha 1 in posizione i e tutte le altre componenti nulle. Risulta quindi evidente per costruzione che questi vettori sono ortogonali rispetto al secondo prodotto scalare, e quindi sono ortogonali anche rispetto al primo!
Nel caso speciale in cui la forma iniziale è definita positiva, questo metodo fornisce in particolare una base ortonormale, senza passare per Gram-Schmidt.
Costruiamo n vettori in questo modo: l'i-esimo vettore \(v_i\) si ottiene imponendo che l'espressione all'interno dell'i-esimo quadrato sia 1, e tutte le restanti siano uguali a 0. Allora i vettori definiti in questo modo costituiscono una base Sylvesterizzante per il prodotto scalare associato alla forma quadratica.
La parte evidente è che la forma quadratica, calcolata in questi n vettori, fa 1, \(-1\) o 0, come previsto. La parte meno evidente è che due qualunque di questi vettori (distinti) sono ortogonali tra di loro rispetto al prodotto scalare associato alla forma quadratica iniziale. Per dimostrare questo occorre introdurre qualche notazione. Sia B la matrice del prodotto scalare associato alla forma quadratica data nella forma canonica. Sia M la matrice che descrive le espressioni che compaiono nel completamento dei quadrati. Praticamente, la matrice M applicata al vettore (x,y,z,...) fornisce in output gli argomenti che stanno nei vari quadrati. Sia S la matrice alla Sylvester (cioè con 1, \(-1\), 0 sulla diagonale e 0 altrove) che descrive i segni dei vari quadrati. Allora il completamento dei quadrati ci dice che la forma quadratica
\(v\mapsto q_1(v)=v^tBv\)
coincide con la forma quadratica
\(v\mapsto q_2(v)=v^tM^tSMv\)
per ogni vettore v. Il fatto fondamentale è che se due forme quadratiche coincidono, allora coincidono anche i prodotti scalari ad esse associati. Questo perché il prodotto scalare si può ricavare dalla forma quadratica mediante la solita formula
\(\langle v,w\rangle=\dfrac{q(x+y)-q(x-y)}{4}\).
Ne segue che i due prodotti scalari
\((v,w)\mapsto w^tBv\)
e
\((v,w)\mapsto w^tM^tSMv\)
coincidono per ogni coppia di vettori (v,w). Ora i vettori \(v_i\) che abbiamo costruito sono tali che \(Mv_i=e_i\), dove \(e_i\) è il vettore che ha 1 in posizione i e tutte le altre componenti nulle. Risulta quindi evidente per costruzione che questi vettori sono ortogonali rispetto al secondo prodotto scalare, e quindi sono ortogonali anche rispetto al primo!
Nel caso speciale in cui la forma iniziale è definita positiva, questo metodo fornisce in particolare una base ortonormale, senza passare per Gram-Schmidt.