Antitraslazione
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Antitraslazione
Ciao a tutti, avrei bisogno di un piccolo chiarimento sulla classificazione delle isometrie del piano, ed in particolare sull’antitraslazione (lezione 53 - 2014/2015). Nel caso in cui il rango della matrice sia 1 il prof. Gobbino conclude dicendo che siccome il vettore b non appartiene all’immagine dell’applicazione lineare associata alla matrice allora risulta essere parallelo alla retta di simmetria. Sarà sicuramente una stupidaggine, ma mi sfugge proprio questo passaggio: come si fa a concludere che il vettore b è parallelo alla retta di simmetria dal semplice fatto che b non appartiene all’immagine? Grazie
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Re: Antitraslazione
Nessuna anima pia mi può dare una mano? Provo a chiarire meglio il mio dubbio.
La classificazione delle isometrie in R2 si basa sulla ricerca dei punti fissi, quindi sulla ricerca dei vettori x tali che:
Ax+b=x,
che può essere riscritto come:
(A−Id)x=−b.
Il mio dubbio riguarda il caso in cui non ci siano punti fissi, cioè il caso in cui i ranghi delle matrici (A−Id) e (A−Id|−b) non coincidano. Il caso in cui (A−Id) ha rango 0 è chiaro, quello che non mi torna è il caso in cui il rango è 1. Il fatto che il sistema non abbia soluzioni implica che il vettore −b non appartiene all’immagine di (A−Id). Ciò che non mi è chiaro è come da qui si faccia a concludere che allora il vettore −b è parallelo alla retta di simmetria della matrice A.
La classificazione delle isometrie in R2 si basa sulla ricerca dei punti fissi, quindi sulla ricerca dei vettori x tali che:
Ax+b=x,
che può essere riscritto come:
(A−Id)x=−b.
Il mio dubbio riguarda il caso in cui non ci siano punti fissi, cioè il caso in cui i ranghi delle matrici (A−Id) e (A−Id|−b) non coincidano. Il caso in cui (A−Id) ha rango 0 è chiaro, quello che non mi torna è il caso in cui il rango è 1. Il fatto che il sistema non abbia soluzioni implica che il vettore −b non appartiene all’immagine di (A−Id). Ciò che non mi è chiaro è come da qui si faccia a concludere che allora il vettore −b è parallelo alla retta di simmetria della matrice A.
- Massimo Gobbino
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Re: Antitraslazione
Sono io che l'ho spiegato malino
. Se non lo fa nessuno, quando ho un attimo di tempo preciso meglio ...

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Re: Antitraslazione
Grazie mille!
- Massimo Gobbino
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Re: Antitraslazione
Il caso in discussione è quello in cui A è una simmetria rispetto ad una retta e l'affinità Ax+b non ha punti fissi. Come giustamente osservato, questo accade se il vettore -b non sta nell'immagine di A-Id.
Ora è abbastanza facile vedere che l'immagine di A-Id è la retta perpendicolare alla retta rispetto alla quale A fa la simmetria. Quindi la condizione per non avere punti fissi è che -b, o equivalentemente b, non appartenga a tale retta ortogonale, o equivalentemente abbia componente non nulla rispetto alla direzione della retta rispetto alla quale si sta facendo la simmetria.
Da dove nasce la mia spiegazione sbagliata? Scriviamo b come somma di due vettori b1 e b2, il primo ortogonale ed il secondo parallelo alla direzione della retta di simmetria. L'affinità si scrive quindi come
Ax+b1+b2
dove A rappresenta la simmetria rispetto ad una retta passante per l'origine.
Qual è l'effetto di b1 e b2? L'effetto di b1 è quello di traslare perpendicolarmente a se stessa la retta rispetto alla quale stiamo facendo la simmetria (che quindi non passa più per l'origine quando questo vettore non è nullo). L'effetto di b2 a quel punto è di traslare tutto parallelamente alla retta di simmetria, quindi se b2≠0 addio punti fissi.
In questo senso si può dire che quando A-id non è la matrice nulla e non ci sono punti fissi, allora abbiamo fatto una simmetria rispetto ad una qualche retta (anche non passante per l'origine) e poi traslato parallelamente alla retta stessa.
Volendo fare un esempio numerico, pensiamo alla trasformazione
(xy)→(100−1)(xy)+(34)=(x+3−y+4)
La matrice rappresenta la simmetria rispetto all'asse x. Il vettore b1 sarebbe (0,4) e il suo effetto è quello di rendere la simmetria rispetto alla retta y=2 (traslazione della retta di simmetria originaria). Infine il vettore (3,0) trasla tutto parallelamente alla retta di simmetria, distruggendo i punti fissi.
Ora è abbastanza facile vedere che l'immagine di A-Id è la retta perpendicolare alla retta rispetto alla quale A fa la simmetria. Quindi la condizione per non avere punti fissi è che -b, o equivalentemente b, non appartenga a tale retta ortogonale, o equivalentemente abbia componente non nulla rispetto alla direzione della retta rispetto alla quale si sta facendo la simmetria.
Da dove nasce la mia spiegazione sbagliata? Scriviamo b come somma di due vettori b1 e b2, il primo ortogonale ed il secondo parallelo alla direzione della retta di simmetria. L'affinità si scrive quindi come
Ax+b1+b2
dove A rappresenta la simmetria rispetto ad una retta passante per l'origine.
Qual è l'effetto di b1 e b2? L'effetto di b1 è quello di traslare perpendicolarmente a se stessa la retta rispetto alla quale stiamo facendo la simmetria (che quindi non passa più per l'origine quando questo vettore non è nullo). L'effetto di b2 a quel punto è di traslare tutto parallelamente alla retta di simmetria, quindi se b2≠0 addio punti fissi.
In questo senso si può dire che quando A-id non è la matrice nulla e non ci sono punti fissi, allora abbiamo fatto una simmetria rispetto ad una qualche retta (anche non passante per l'origine) e poi traslato parallelamente alla retta stessa.
Volendo fare un esempio numerico, pensiamo alla trasformazione
(xy)→(100−1)(xy)+(34)=(x+3−y+4)
La matrice rappresenta la simmetria rispetto all'asse x. Il vettore b1 sarebbe (0,4) e il suo effetto è quello di rendere la simmetria rispetto alla retta y=2 (traslazione della retta di simmetria originaria). Infine il vettore (3,0) trasla tutto parallelamente alla retta di simmetria, distruggendo i punti fissi.
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Re: Antitraslazione
Gentilissimo! Finalmente ho capito.